Turris nel barato, ma Fontana si difende: "Non ho mai avuto la squadra al completo. Gira male, ma non bisogna farsi condizionare dal risultato..."

19.02.2023 19:20 di  tuttoturris .com   vedi letture
Fonte: Andrea Liguoro - Tuttoturris.com
Turris nel barato, ma Fontana si difende: "Non ho mai avuto la squadra al completo. Gira male, ma non bisogna farsi condizionare dal risultato..."

Mister Fontana commenta così il secondo ko consecutivo della Turris: Il campo ha detto che la squadra ha giocato, ha creato, non abbiamo concretizzato qualche palla gol, però credo che quest’anno ci sia un disegno ben preciso e lo sto notando da un po' di tempo. Sento delle cose strane intorno alla squadra e sono affermazioni fuorvianti che non hanno un briciolo di verità, come il fatto che la società è assente e questo non è vero perché è sempre presente tutti i giorni intorno alla squadra e sta mantenendo gli impegni. È una squadra che sta facendo di tutto per portare a casa il risultato. Ci sono dei momenti, come capita nella vita, che lavori tanto e raccogli poco e questo è uno di quelli. La squadra sta cercando di fare tanto, come ha fatto oggi, ma non ha raccolto nulla. Se vogliamo parlare della sconfitta ed essere condizionati dal risultato per raccontare una partita diversa, non sono d’accordo, ma vedo che non è la prima volta che si fa, è dal primo giorno che sono arrivato. Oggi gira così, ma nessuno molla; non siamo qui a metter la testa sotto terra e pensare che tutto sia finito perché la squadra, e gliel’ho detto subito dopo la partita, deve continuare a lavorare come sta facendo e poi alla fine vediamo cosa succede. Abbiamo perso, il campo ci ha detto questo, ma noi continuiamo a lavorare. Ci siamo presentati ad uno scontro diretto con cinque assenze che non si regalano a nessuno, ma non voglio accampare scuse”.

Il trainer biancorosso ha aggiunto:Da quando sono arrivato non ho mai avuto una squadra. Siamo partiti con calciatori infortunati che ho avuto dopo quindici giorni, ma non pronti per giocare. Nel mentre sono andati via dei calciatori e ne sono arrivati altri, ci sono state squalifiche ed infortuni. Parlo di una rosa che, carta alla mano, vanta giocatori di spessore, che questa categoria l’hanno fatta più e più volte ed anche con numeri importanti, ma tutti insieme non li ho mai avuti. Oggi mancavano Di Nunzio, Frascatore, Leonetti, Perina e Rizzo; domenica scorsa mi è stato detto di una partita inguardabile dove in trasferta, con le difficoltà del campo e del vento, perché erano difficoltà oggettive, non è che potevamo giocare contro natura, ma nessuno va a vedere che poi nello stesso momento abbiamo avuto espulsione ed infortunio. E queste sono cose evidenti che se le dico, può sembrare che voglia trovare scuse, ma è la realtà dei fatti. Oggi una squadra che si presenta ad una partita importante senza questi calciatori, credo che sposti gli equilibri a chiunque, forse solo al Catanzaro no perché ha una corazzata e se mancano cinque calciatori, ha altrettante riserve al pari dei titolari. Ci aspettavamo dei numeri importanti in termini di classifica? Sì. I ragazzi stanno lavorando? Come ossessi. Ho avuto sempre la stessa squadra? Mai. Mi sono dovuto inventare dei ruoli? Sì, perché a Taranto ho dovuto far giocare Vitiello attaccante destro. Cosa conta? Il modulo? Per qualcuno può essere una cosa fondamentale, per me è l’ultima in questo mestiere. La squadra vive un momento particolare in cui lavora e sta cercando di venir fuori da questa situazione, ma se dobbiamo essere condizionati dal risultato e da quello che dice il campo, dobbiamo mettere la testa sotto terra, ma non è così. Sono dispiaciuti anche i ragazzi, mi dispiace per la gente perché ci ha sostenuto fino alla fine e ci credevano anche loro insieme a noi, ma si è visto un altro ambiente ed un altro spirito e la squadra ha dato tutto per quelle che erano le proprie possibilità. Dispiace che non siamo riusciti ad ottenere risultato, ma il campionato non è finito oggi. Vado avanti con forza e loro vanno avanti con me fino all’ultimo giorno di questa stagione”. 

Sulla situazione in classifica: “Il modo per uscire? Il lavoro. I ragazzi lo stanno facendo in maniera egregia a livello di comportamento e di atteggiamento. Cosa manca? La serenità, cosa che i ragazzi avvertono perché vorrebbero ottenere risultati diversi da quelli che abbiamo ottenuto fino ad ora ed è normale che questo pesa a tutti. Stiamo andando verso la fine del campionato, vorremmo tirarci fuori per dare una soddisfazione anche alla nostra società che è sempre presente e non solo fisicamente. Poi è normale che quando le cose vanno male, bisogna puntare per forza il dito contro qualcuno e mi dispiace perché si vuole trovare un repsonsabile, un colpevole, che in questo momento non c’è o meglio siamo tutti noi, società, dirigenza, allenatore e squadra. Abbiamo però il sacrosanto dovere di capire come aggiustare la rotta ed andare avanti e salvarci perché tutti ci vogliamo salvare, io in primis perché ne va della mia carriera e non ci sono altri discorsi. I giocatori hanno dei contratti, anche pluriennali, che se retrocediamo si vanno a far benedire e poi non voglio sentire argomenti da favola o altre storie da raccontare perché viviamo per il risultato. Quando non arriva il risultato si vuole trovare il colpevole, ma il colpevole non c’è, sono ombre; si lavora e basta, non c’è altra strada. Nella mia carriera, sia da calciatore che da allenatore, ci sono state le stagioni in cui volevamo spaccare il mondo e non ci siamo riusciti, come quest’anno, bisogna continuare a lavorare e a crederci. Se qualcuno ci da una mano e capisce il messaggio che voglio mandare adesso, bene; altrimenti andiamo avanti comunque, diritti, forte, come stiamo facendo e poi alla fine si fanno i processi”.

Sulla partita: Ci sono state varie occasioni come quella non agganciata di Maniero, il colpo di testa di Longo, c’erano delle situazioni che andavano sfruttate sicuramente meglio, ma questo succede quando manca la lucidità per il momento che stiamo vivendo. Sfido chiunque di voi, però, a dirmi quanto siete lucidi quando le cose girano male nella vita, come si sente e quello che fa, se siete lucidi a trovare tutte le soluzioni per uscirne, perché siamo tutti bravi a parlare degli altri e tutti professori. I ragazzi sono degli esser umani come tutti, stanno vivendo un momento di grande disagio perché sanno che possono fare di più ed ottenere di più, ma ci sono dei momenti in cui purtroppo lavori in maniera maniacale ed in maniera perfetta ed il risultato non arriva. Allora il nostro obiettivo non deve essere quello di cercare un colpevole, non posso entrare nello spogliatoio e massacrare la squadra perché non è corretto per quello che ho visto, per quello che sento, percepisco e fanno. I risultati sono quello che sono, ma io conosco una sola strada: non abbassare la testa e continuare a pedalare, convinto di quello che stai facendo perché l’obiettivo passa per questo atteggiamento. Devo allontanare dalla squadra la scusite acuta, perché ad ogni non risultato cerchiamo sempre un responsabile, ma gli unici responsabili del risultato siamo noi e mi metto io in prima linea accollandomi tutto, anche il pregresso quando non c’ero. Ma vado avanti lavorando, con forza, non cercando un responsabile. Sono ombre, non c’è nessuno, non si può pensare diversamente e se gli altri vogliono pensare così, possono continuare a farlo, ma la squadra sotto la mia gestione no. Deve continuare a lavorare, così come sta facendo”.

Sul rendimento alternato di alcuni singol: “Non sono scuse, ma dati oggettivi. Quando hai dei calciatori che spostano gli equilibri come Giannone, che oggi sta iniziando a muovere la gamba, Leonetti, che rientrava da un mese di infortunio, si è allenato con me due settimane, ha giocato con il Monterosi e la settimana dopo si è alzato dal letto il sabato ed è venuto a giocare la domenica, ha avuto problemi muscolari, che non stanno bene, questi sono dati. Non mi posso aspettare una performance ottimale di Leonetti se la condizione è quella, purtroppo lo posso recuperare con la partita e non con l’allenamento perché non abbiamo tempo ed io so che magari un’occasione oggi la può gestire per l’esperienza in maniera diversa rispetto a qualche altro soggetto, anche sano, ma che da un punto di vista morale potrebbe subire ancora di più il momento. Sono dati di fatto e non scuse, per questo dico che continuo a lavorare a prescindere".