Manzo sul futuro: "Nel girone d'andata ho pensato di smettere, ora deciderà la Turris"

17.05.2015 17:00 di  Vincenzo Piergallino   vedi letture
Fonte: Nello Giannantoio (Tutto E'...Sport)
Manzo sul futuro: "Nel girone d'andata ho pensato di smettere, ora deciderà la Turris"
© foto di salvatore varo

Due anni fa, di questi tempi, alzava al cielo una Coppa Italia di cui a Torre del Greco, dopo una fugace premiazione in Comune, non è rimasta più traccia. Oggi Ciro Manzo, da torrese, insiste proprio su quello che alla città invece resta, al di là del risultato del campo:Il titolo ed il marchio sono senza dubbio le vittorie più grandi – sottolinea -. Rispetto ad un anno fa, ora chiunque venisse a fare calcio qui troverebbe la tavola apparecchiata, senza andare a chiedere favori o permessi a nessuno. Anzi, in tal senso, il terzo passo dovrà essere quello di rendere gratuito anche l’utilizzo del ‘Liguori’ alla prima squadra cittadina. Insomma, torniamo a come era prima: potranno cambiare i presidenti ma la Turris qui resterà. E di questo dobbiamo dare atto alla attuale dirigenza”.

LE POLEMICHE - Troppe polemiche hanno accompagnato, però, il post-promozione coinvolgendo allenatore e compagni di squadra di Manzo: “Mi chiedo cosa sarebbe successo se non avessimo vinto – sorride il mediano classe ‘79 -. Ad ogni modo, sono dell’idea che certe cose debbano restare all’interno dello spogliatoio o nelle sedi opportune perché, quando in estate prendi un accordo con una società, il tutto si svolge privatamente, senza la presenza di tifosi, stampa, compagni. Per carità, ognuno è libero di dire quello che vuole e non voglio prendere le parti di nessuno; dico solo che gioco da vent’anni e, al 30 aprile, non ricordo mai di aver ricevuto tutti gli stipendi, nemmeno da presidenti che andavano per la maggiore. La cosa che mi dispiace profondamente, però, è che queste polemiche, fondate o meno, vadano poi a ripercuotersi sull’ambiente, nel senso che inevitabilmente i tifosi finiscono per farsi condizionare e perdere entusiasmo in un momento in cui dovrebbe invece esserci euforia per la promozione conquistata. E questo non è giusto”.

LA VITTORIA - Promozione sulla quale Manzo non ha mai avuto dubbi:Avevamo una squadra talmente forte ed esperta che non potevamo non vincere noi. Sapevamo, anche nella fase più difficile del campionato, quando la Sessana viaggiava a mille, che il ritardo dipendeva solo da una nostra condizione psico-fisica non ottimale. Poi ci siamo riassestati, probabilmente la stessa uscita dalla Coppa è stata salutare e abbiamo marciato fortissimo in un girone di ritorno in cui tutti, ma in particolare gli elementi più determinanti, erano in una condizione ideale. E comunque, al di là delle recenti polemiche, avevamo uno spogliatoio forte che non ha mai tralasciato l’obiettivo del campo”.

LA CRESCITA - Lo stesso vice-capitano è stato tra quelli che nella prima parte di stagione aveva boccheggiato: “Sono arrivato al punto di chiedere al mister di mettermi fuori perché sentivo di non aiutare la squadra – rivela Manzo -. Non era solo una questione di modulo, personalmente ho dovuto trovare nuovi ritmi nella mia vita perché, avendo iniziato proprio quest’anno a lavorare, mi mancavano i tempi di recupero. Dirò di più: nel girone d’andata ho pensato anche che fosse arrivato il momento di smettere. Nel girone di ritorno, però, credo di essere tornato ad un rendimento importante”.

IL FUTURO - Al punto da sentirsela di essere un perno anche della Turris che si ripresenterà in D? “Questo lo deciderà la società – conclude Manzo -. Sarà una scelta loro, e del prossimo allenatore, puntare ancora su di me o su altri, così come propormi eventualmente un ruolo più da uomo-spogliatoio, anche se, per esperienza, gioco da tanti anni e alla fine decide sempre il campo, al di là del fatto che parti teoricamente da titolare o da quarto centrocampista. Mi auguro, in ogni caso, di vedere una bella Turris in serie D, categoria che per certi versi ci può stare ancora stretta ma che, di fatto, rappresenta la nostra realtà da oltre dieci anni”.