LA SCHEDA - Il palmarès di Castellucci: alla scoperta del nuovo tecnico corallino!

12.06.2013 05:16 di  Salvatore Pellino   vedi letture
Fonte: Si ringrazia per la collaborazione Fabio Tranquilli dell'Ufficio Stampa Sora Calcio
LA SCHEDA - Il palmarès di Castellucci: alla scoperta del nuovo tecnico corallino!

Ecco una scheda dettagliata con tutte le info possibili sul prossimo allenatore della Turris.

DA CALCIATORE - Ezio Castellucci nasce ad Atina (Frosinone) il 22 giugno 1955. Calcisticamente cresce e si forma nelle giovanili della Lazio. Di ruolo era centrocampista. Nel 1973/74 partecipa e vince il Campionato Italiano Under 23 con la squadra laziale. Dopo una parentesi con la maglia del Novara in serie B fa ritorno a Roma e partecipa al ritiro precampionato dei biancocelesti nell’estate del 1977. Dopo aver lasciato definitivamente la capitale indossa la casacca di diverse squadre professionistiche, disputando numerosi campionati di serie C. Milita in compagini blasonate quali Mantova, Empoli, Brindisi, Potenza, Trapani (2 stagioni) e Ragusa (2 stagioni). Passa poi al Nissa in serie D, per poi militare nell'Isola Liri (prima categoria laziale) e concludere la carriera di giocatore nell'Anitrella (frazione di Monte San Giovanni Campano - provincia di Frosinone).
 

DA ALLENATORE - Sul finire degli anni ’80, proprio ad Anitrella inizia la sua esperienza di allenatore. Nell’estate del 1989 passa al guida del Ceccano, i buoni risultati lo portano a sedere sulla panchina dell’Isola Liri. Nel biennio ‘90-‘92 il primo  successo: porta la squadra laziale in serie D. Fa poi ritorno a Ceccano. Nell’estate del’94 inizia la fondamentale esperienza a Sora in C1: entra a far parte dello staff tecnico di Di Pucchio nel ruolo di vice. Nella primavera del ’97 dopo l’esonero del trainer sorano viene promosso a guidare la squadra bianconera:  nonostante un ottimo finale il Sora retrocede in C2 dopo i playout con la Nocerina. Nel biennio 97-99 resta alla guida del Sora sfiorando il ritorno in C1 (perde i playoff col Benevento). Poi dal 1999 al 2001 assume la guida tecnica del Giugliano in C2 e affronta anche la Turris: il primo anno ottiene una salvezza tranquilla, il secondo anno viene esonerato. Nell’estate del 2001 è ingaggiato dall’IgeaVirtus (C2) ed arriva secondo, ma perde i playoff col Foggia. Dopo la grande annata in quel di Barcellona Pozzo di Gotto è attratto dalle sirene della C1.  E’ ingaggiato dal Paternò, anche se viene esonerato a campionato in corso. Nel 2003 è l’allenatore della Cavese in C2 dove conquista una salvezza tranquilla. Nel 2004 diviene allenatore del Gubbio (C2), in Umbria vi rimarrà per tre anni conquistando sempre salvezze con largo anticpo. Nel 2007 ritorna alla guida dell’Igea Virtus sempre in C2 per due stagioni. Nel 2009 l’incontro con Moxedano: diventa il tecnico della Neapolis in serie D. A Mugnano vince il campionato dominando in ogni campo e sfiora anche la vittoria della poule scudetto. Lascia la Neapolis, ma sarà solo un arrivederci. Nell’ottobre del 2010 è chiamato dall’Aprilia (serie D) e riesce in una vera impresa: porta la squadra dai bassifondi alla vittoria del campionato. Nell’estate 2011 ritrova Moxedano, ma stavolta in C2 per guidare la neonata Neapolis Frattese.  Ma una rescissione consensuale sancisce la fine del rapporto prima della chiusura della stagione. Nel 2012 ritorna a Sora in serie D e con una squadra partita per la salvezza contende il primato alla Turris fino a dicembre quando la società bianconera opta per un ridimensionamento del budget. Segue poi un esonero ingeneroso a tre giornate dalla fine.
 

MODULO DI GIOCO - Ezio Castellucci è un seguace convinto del 4-4-2: squadra compatta che fa della solidità difensiva l’arma vincente, centrocampisti che devono abbinare qualità e quantità, seconda punta sgusciante e rapida, prima punta possente fisicamente. Tuttavia, nell’ultima stagione il neo trainer corallino ha anche adottato (seppur in condizioni di sola emergenza) il 3-5-2.

La dirigenza corallina si è assicurata un tecnico di assoluto rispetto dal momento che ha vinto in serie D con diverse squadre, ha un’esperienza quindicennale sui campi di serie C, è stato già in piazze calde e conosce benissimo la famiglia Moxedano.