Dirty Soccer, la conferenza della Polizia: "Tutto nasce dalla Neapolis. Mox non nuovo a queste situazioni"

19.05.2015 14:10 di  Vincenzo Piergallino   vedi letture
Fonte: tuttolegapro
Dirty Soccer, la conferenza della Polizia: "Tutto nasce dalla Neapolis. Mox non nuovo a queste situazioni"

Con 15 minuti di ritardo ha inizio a Catanzaro la conferenza stampa della Polizia di Stato legata all'operazione "Dirty Soccer" che ha portato all'arresto di 50 persone nel mondo del calcio italiano per calcioscommesse. TuttoLegaPro.com vi offre la DIRETTA della conferenza.

12:30 - Si conclude la conferenza stampa.

12:25 - Continua Lombardo: "Ulizio e Moxedano non sono nuovi a queste situazioni, prima di settembre 2014 le pene non erano sufficienti per una misura cautelare perchè sotto di un anno. Il merito di questa inchiesta è di essere riuscita a ricostruire e portare alla luce il sistema associativo, la rete di soggetti che hanno formato un gruppo stabile che ci provavano su tutte le partite. La direzione dei Monopoli che vigila sulle scommesse ha notato che su una partitella era stato individuato un monte scommesse di ben 68mila euro e così è partita la segnalazione".

12:20 - Intanto si è mossa anche la Giustizia Sportiva, tramite il Procuratore FIGC Palazzi. A rivelarlo è Vincenzo Lombardo: "Palazzi ci ha chiesto di avere informazioni per poter procedere. Ci ha detto che questa operazione da un lato procura sfiducia negli appassionati di calcio ma dall'altro creano fiducia perché dimostra che c'è gente che lavora per un calcio più pulito".

12:15 - Ancora Ruperti, adesso sul Girone C di Lega Pro: "Il diesse della Vigor Lamezia, Maglia, è coinvolto in Barletta-Catanzaro e Barletta-Vigor. In quest'ultimo caso sono riusciti a ottenere il risultato previsto, nel primo caso no.
In tutto vi sono 77 indagati, l'indagine non è chiusa. Di alcuni non abbiamo dati i nomi ma hanno ricevuto avviso di garanzia. Ci sono state due perquisizioni, a Sambiase e Lamezia.
E' coinvolto anche un elemento della Polizia di Stato della Questura di Ravenna: era uomo di fiducia di Di Lauro che riteniamo elemento fondamentale dell'organizzazione e direttamente scommetteva sulle partite".

12:10 - Ruperti sempre sulla terza serie: "A Santarcangelo il magazziniere ha il controllo dello spogliatoio tramite 3-4 giocatori che controlla e paga dopo aver ricevuto i finanziamenti.
Sempre Ulizio, all'inglese che rileva il Monza (Dennis Bingham NdR) per pagare i debiti propone combine sportive. Hanno scommesso anche sulla Serie A cinese, le mire riguardavano anche la Serie B italiana, ma dall'altro lato non abbiamo individuato il contatto. Ci sono stati però dei tentativi, cercavano di sistemare i calciatori con 40-50 mila euro ma ne servivano di più. E' contestata anche la truffa nei confronti agli scommettitori onesti e al pubblico pagante
".

12:05 - Sempre Ruperti analizza nel dettaglio cosa avveniva in Lega Pro: "Mauro Ulizio e altri erano dentro la Pro Patria per vendersi le partite. Ci riuscivano grazie al figlio di Ulizio, Andrea, che dentro lo spogliatoio da calciatore condizionava la partita. Spesso usavano l'over. Il diesse del L'Aquila, Ercole De Nicola, si fa intervistare ogni giorno e poi fa frodi continue, compra le partite ma il fine ultimo è la scommessa, si fa finanziare le partite dai serbi. De Nicola l'abbiam arrestato stanotte mentre giocava al Casinò di Venezia".

12:00 - Ora è il turno del capo della squadra mobile Ruperti: "Un grande ringraziamento va a quei poliziotti che hanno trascritto 10mila intercettazioni, conversazioni anche di 40 minuti. E' stato un sacrificio perchè in genere noi lavoriamo sul territorio mentre questa indagine si è ampliata in tutta Italia.
Attraverso la sua forza Iannazzo riesce a mettere in piedi combine tese a far vincere il campionato al Neapolis, questa un'intercettazione riguardante il patron Moxedano, ex presidente del Napoli: "Vuole vincere con una squadra di babbi, ha bisogno di me ma i soldi me li deve dare prima".
C'è un sottobosco di sportivi che si vendono per poche migliaia di euro, nel capo di imputazione viene contestata oltre la frode sportiva anche la corruzione tra privati, che dal legislatore viene sanzionata con una pena che arriva fino a 9 anni. Vi è un articolato di soggetti che si conoscono tra loro, sanno chi sono gli altri imbroglioni. Non a caso Neapolis e Brindisi stanno giocando i playoff in gironi diversi perchè il sistema si è esteso oltre il girone del Neapolis".

11:55 - Tocca al magistrato dello SCO Cortese. Pesanti le sue affermazioni sulle mafie nel pallone: "Noi mettiamo i volti ma i reali protagonisti sono i poliziotti che fanno pedinamenti, appostamenti e intercettazioni. La Polizia è sempre in prima linea per prevenire reati nell'ambito delle manifestazioni sportive. C'è soddisfazione per aver arrestato soggetti che truccavano manifestazioni sportive, doppia soddisfazione perchè pochi giorni fa abbiamo stroncato il clan Iannazzo, ma è la dimostrazione che la 'ndrangheta sia riuscita a ramificarsi fino al mondo dello sport e del calcio.

C'è l'amarezza per aver deluso generazioni giovani e meno giovani che amano il calcio e aver smascherato dei protagonisti del calcio che hanno disatteso chi ancora oggi crede nella purezza del calcio e dello sport. Ci vuole un momento di riflessione per altri organismi competenti per prendere sempre più consapevolezza su quanto successo oggi, prendere spunto e intervenire in modo che non accada più".

11:50 - Sempre Bombardieri, stavolta sugli intrighi con rappresentanti esteri: "Sono importanti le conversazioni in cui tra soggetti italiani e serbi, uno degli indagati, Fabio Di Lauro, apre all'acquisto di squadre in Romania.
Uno degli organizzatori manda il padre in banca a prelevare tutto per investire sulle scommesse: vi era uno scambio di informazioni tra i serbi e gli italiani, e forniva informazioni su eventi sportivi di altri paesi: calcio cinese, tennis, partite di basket straniere.
Il sequestro di persona e le minacce, dovute a un tentativo di gara truccata non andato a buon fine, ci hanno convinto ad intervenire per evitare il ripetersi di situazioni di pericolo che non potevamo restare a guardare. C'era anche il pericolo di fuga: le indagini hanno riguardato anche un incontro del Catanzaro calcio, siamo intervenuti in tutti gli eventi per i quali è emerso un elemento di sospetto".

11:40 - Il viceprocuratore Bombardieri tira in ballo la Pro Patria: "Questi gruppi criminali erano inseriti anche in reati diversi rispetto alla frode sportiva: sequestro di persona, minacce, pestaggi.
C'era una sistematicità di determinati comportamenti, i dirigenti della Pro Patria erano disponibili a vendere le partite della propria squadra. In un caso di partita combinata e finita col risultato sperato i soggetti sorridono e l'allenatore rimproverava il risultato negativo ai soggetti coinvolti".

11:35 - E' la volta di Vincenzo Antonio Lombardo, procuratore capo direzione distrettuale antimafia di Catanzaro: "Quest'indagine è il frutto di un lavorto durato 8 mesi, i risultati li definisco clamorosi e interessano tutti gli italiani. Tutto nasce dalle indagini sulla cosca Iannazzo: scopriamo che Pietro Iannazzo entra in contatto con soggetti del Neapolis, squadra del Girone I di Serie D. Estendiamo le intercettazioni a questi dirigenti e costruiamo due associazioni per delinquere finalizzate alla frode sportiva.
Muovendo su questa linea troviamo quindi un’altra associazione, più pericolosa, formata da soggetti che si trovano all’interno della Pro Patria. Attenzioniamo allora il campionato di Lega Pro e scopriamo partite oggetto di combine. Questi soggetti tramano per estendere la combine anche in partite di Serie B e ancor più importanti.
Vi sono altre partite, oltre a quelle emerse quest'oggi, che sono oggetto di attenzione. Ma non abbiam elementi per dire che la combine vi sia svolta, anche se i sospetti restano. Il fenomeno legato alle scommesse clandestine è tutt'altro che risolto.
Ci sono una serie di soggetti che non siamo riusciti a fermare, che vanno e vengono da Malta, Albania e Slovenia. Sappiamo che altre procure hanno qualche spezzone di indagine".

11: 25 - Il primo a prendere la parola è il questore Giuseppe Racca: “L’operazione della polizia di stato di Catanzaro, coordinata dalla Procura Distrettuale antimafia, con i numerosi provvedimenti conseguiti oggi in molte città italiane dimostra che le attività delinquenziali legate al mondo del calcioscommesse sono ancora molto fiorenti e attive e soprattutto ramificate anche nei paesi stranieri.
Le indagini condotte dalla squadra mobile hanno accertato l’esistenza di una stabile e ramificata organizzazione criminale che grazie ai suoi appartenenti, e cioè calciatori, ex calciatori, dirigenti, tesserati e non, aveva messo in piedi condotte finalizzate ad alterare le varie partite di calcio al fine di conseguire numerosi e ingenti illeciti guadagni. Il fenomeno legato alle scommesse clandestine nel mondo dello sport è un problema nonostante varie iniziative intraprese e fino adesso è una questione tutt’altro che risolta".