Scarlato: "Questa Turris ha più fame. Il ripescaggio? Sarebbe la soluzione più conveniente. Su mercato e futuro..."

13.03.2017 06:30 di Vincenzo Piergallino   vedi letture
Scarlato: "Questa Turris ha più fame. Il ripescaggio? Sarebbe la soluzione più conveniente. Su mercato e futuro..."

Dopo la sosta la Turris torna a fiondarsi nel campionato, nella settimana che porterà i corallini al derby esterno con il Gadiator. A commentare il momento positivo attraversato dai biancorossi è Corrado Scarlato: “La Turris sta giocando con più tranquillità ed i risultati stanno arrivando. I giocatori stanno esprimendo il loro meglio, facendo gruppo e dimostrando grande carattere. Non è da tutti infatti riprendersi dopo aver passato un mese molto difficile. Credo che la rosa attuale forse abbia sulla carta meno qualità rispetto a quella allestita ad inizio anno, ma certamente più fame e attributi. La dimostrazione che in campo non scendono i nomi…”.

L’IPOTESI RIPESCAGGIO - Entrare nei playoff (e poi magari vincerli) significherebbe per la Turris guadagnarsi una posizione di riguardo in una eventuale graduatoria ripescaggio. Un’ipotesi che Scarlato non si sente di accantonare a priori, nonostante le oggettive difficoltà dovute alla questione stadio: “Anche ultimamente abbiamo discusso di questa opzione in società - ammette Scarlato -. Valuteremo le possibilità di realizzazione. Personalmente ritengo il ripescaggio molto più conveniente economicamente che provare a vincere il campionato di serie D, il più difficile in assoluto, dove solo la prima viene promossa. Lo stadio? Ognuno deve fare il proprio lavoro. La società sarebbe disposta a farsi carico delle spese necessarie per il ripescaggio e la gestione sportiva, il resto invece non è di nostra pertinenza. Tuttavia non chiudo definitivamente le porte a questa ipotesi. Se ognuna delle parti in causa fa il proprio dovere, forse una piccola chance ci sarebbe.

IL FUTURO – Il fatto che la società abbia anche soltanto ponderato l’ipotesi ripescaggio lascerebbe intendere la volontà di proseguire la propria avventura calcistica a Torre del Greco. Ma sul punto Scarlato è chiaro: “Negli ultimi incontri si è parlato anche di rendere la società più solida e di migliorare ulteriormente l’aspetto organizzativo in ottica futura. In questo senso vedo molto positivamente l’ingresso di Colantonio, in modo che prima squadra e settore giovanile siano una cosa sola, anche sul fronte under obbligatori. Per quanto mi riguarda, la condizione determinante per continuare questo progetto è la soddisfazione ed il piacere di stare insieme. Mi piace fare calcio e non vado in cerca di guadagni. Sono legato all’attuale gruppo societario da un rapporto che va oltre lo sport. Se continueranno ad esserci i presupposti di correttezza e rispetto reciproco, per me possiamo anche riprovarci, facendo ovviamente tesoro degli errori compiuti quest’anno. ”.

LA SOCIETA' ALLARGATA - Sulla possibilità di una trasformazione giuridica del club in SRL l’ex presidente della Scafatese commenta: “Non penso che il problema sia avere o non avere la Srl. E non so nemmeno quanto sia vantaggiosa questa soluzione, dato che in serie D sono davvero poche le società ad averla. Io penso che alla base ci debba essere condivisione di idee e progetti. Puoi avere anche la SRL, ma senza accordo tra le varie componenti diventa tutto inutile. Anche perché non si potrebbe andare avanti per maggioranza o minoranza ad ogni occasione, ogni decisione richiederebbe troppo tempo per essere adottata. Per me, ripeto, i motori per far funzionare una società allargata devono essere la chiarezza, la correttezza ed il rispetto, non di certo le clausole giuridiche”.

DELUSIONI E RIMPIANTI DI MERCATO – Infine Scarlato parla anche di calciomercato: I giocatori che più mi hanno deluso calcisticamente sono stati Picci e De Gol, due acquisti che se potessi tornare indietro non rifarei. Invece per me rappresentano ancora due grandi rimpianti Palumbo ed Evacuo, visto anche come si stanno esprimendo ora con le rispettive nuove squadre. Giocatori apprezzabili non solo dal punto di vista tecnico ma anche umano e professionale”. Su Danti invece un perentorio “No comment”, che alimenta l’alone di mistero che ha caratterizzato la grigia e brevissima esperienza dell’ex Nocerina in maglia corallina.