Turris, rischia di essere la stagione dei grandi rimpianti...

12.12.2016 20:19 di Vincenzo Piergallino   vedi letture
Turris, rischia di essere la stagione dei grandi rimpianti...
© foto di Salvatore Varo

A distanza di un mese, la Torre del Greco sportiva ricade nuovamente nella depressione. L’illusione di aver trovato finalmente la retta via dopo il ritorno in panca di Baratto è stata infranta dalle ultime due sconfitte consecutive, che hanno fatto riemergere i fantasmi della gestione Giacomarro. Risultati che a questo punto rischiano di compromettere già seriamente la stagione dei corallini, quando mancano ancora due gare alla fine del girone d’andata. Di questo passo rischia di diventare l’anno dei grandi rimpianti. Mai come questa volta infatti c’erano tutte le premesse per poter veramente sognare un campionato da vertice, 3 su tutte, elencate di seguito.

GRANDI INVESTIMENTI - Nessuno infatti può negare che finora gli investimenti sostenuti sono stati importanti. Probabilmente la Turris è la società che nel girone I ha speso più di tutte nell’allestimento della rosa, ma il grande rammarico è appunto aver sfruttato male queste grandi risorse. Nel calcio i soldi sono tanto ma non sono tutto ed i corallini lo stanno provando sulla propria pelle. Ci vuole organizzazione, ci vuole logica in determinate scelte ed anche un pizzico di fortuna. Componenti che probabilmente sono mancate e che ora fanno sì che club con minor potere d’acquisto navighino sopra la Turris. Il paradosso è che l’anno scorso, con risorse assai limitate, si riuscì nell’impresa di centrare la salvezza contro squadre ben più forti economicamente. Quest’anno invece la situazione sembra essersi capovolta: se prima con pochi spiccioli si era riusciti a ottenere il massimo possibile (capacità della quale il presidente Giugliano, giustamente, si era sempre vantato), ora invece con un patrimonio più corposo si è avuto l’effetto inverso.

UN ENTUSIASMO SENZA EGUALI – Ciò che alimenta tanti rimpianti è anche la risposta di una città che mai c’era stata in tal misura in passato. Sfidiamo chiunque a riconoscere un entusiasmo maggiore nella piazza corallina prima di quest’estate. Probabilmente nemmeno nel primo anno di Moxedano si era registrata una tale euforia prima dell’inizio del campionato. Torre ci credeva veramente questa volta, facendo segnare un numero di abbonamenti e di sponsor locali da record, mai registrato da quando la Turris è caduta nei Dilettanti. Cifre “normali” per chi forse viene da fuori e vede soltanto il numero degli abitanti su Wikipedia, ma un risultato eccezionale per chi conosce la storia corallina e sa che una fiducia così smisurata la tifoseria non l’aveva concessa quasi a nessun altro. Una fiducia tra l’altro meritata per quanto fatto dalla società negli ultimi anni. Ciò spiega anche il perché della forte delusione manifestata dai tifosi sui social nelle ultime ore.

L’ASSENZA DI UNA VERA CORAZZATA – Un altro fattore che innesca ancor più la rabbia dei tifosi è che quest’anno nel girone della Turris non c’era la corazzata di turno pronta a fare sfracelli, sia dal punto di vista tecnico che del blasone. Non può essere definita tale infatti la neopromossa Igea Virtus dei ’92 e ’93, partita per un campionato dignitoso e ritrovatasi lassù grazie alla continuità che altre compagini più accreditate non hanno avuto finora. Insomma, sembrava la giusta occasione e si sperava di sfruttarla meglio.

LO SPIRAGLIO – Ora sembra tutto nero, tutto finito, ma in realtà la matematica lascia aperto ancora uno spiraglio. Non è il caso di illudersi di nuovo, ma nemmeno di alzare definitivamente bandiera bianca. La Turris è virtualmente a -7 dalla vetta (considerando la gara col Gela da recuperare) e c’è ancora tutto un girone di ritorno da disputare. Certo è che a questo punto sembra necessaria una rivoluzione nell’organico piuttosto che una semplice riparazione per tentare l’ultimo assalto. Bisogna vedere se c’è ancora forza e voglia da parte della società di riprovarci e se nei tifosi c’è ancora voglia di crederci. Sarebbe tuttavia comprensibile anche il discorso di evitare altri “bagni di sangue”, provando a chiudere dignitosamente l’annata e facendo tesoro degli errori commessi per programmare in vista del prossimo anno, ma quello che urge soprattutto in questo momento è la chiarezza!