TURRIS, RESTA COMPETITIVA. LA SERIE D RIMETTE IN GIOCO...

10.12.2016 08:00 di  Nello Giannantonio   vedi letture
foto D'Orsi
foto D'Orsi

La partenza di calciatori come Palumbo, Picci e De Gol, rapportata al loro rendimento a Torre, non è di per sé indice di ridimensionamento. Per non lasciare nulla di intentato c’è però da restare competitivi in una categoria che, negli ultimi anni, ha insegnato che si può tranquillamente rientrare in gioco anche dopo partenze ad intermittenza. Il Taranto dello scorso anno, che di questi tempi faceva e disfaceva come la Turris di oggi, pure arrivò a giocarsi comunque la promozione in primavera. Così come il vice-allenatore corallino Ciro Manzo potrà senz’altro raccontare allo spogliatoio di quando, quattro anni fa, di questi tempi la Turris racimolava un solo punto in quattro partite a dicembre, vedeva scappare la Torres in classifica e, nel frattempo, il presidente Moxedano dichiarava nella conferenza di Natale che non aveva minimamente interesse a vincere. Quella squadra, con Fabiano allenatore, pensò poco alla regolarità dei rimborsi, trovò da sola le motivazioni (la società le mise comunque a disposizione un Lacarra in attacco) e arrivò ad aprile a giocarsi la promozione proprio contro i sardi al “Liguori”. Oltre a vincere una Coppa Italia. La dirigenza di oggi, almeno nelle intenzioni, non alza bandiera bianca. Errori sul mercato, chiaramente, non ne può più commettere. Le ultime operazioni delineano, anzi, una situazione che potrebbe – pur senza aumentare il budget – consegnare a Baratto una rosa migliore, fatta di uomini più funzionali che “pompati”. Pensiamo ad un difensore arcigno di categoria come Maraucci, senza scomodare improbabili paragoni con Bonucci. O ad un tipo di attaccante esterno, come quello che adesso si punta a prendere, che avrà caratteristiche finalmente diverse dalle quattro punte centrali con cui si è partiti. Uomini che, evidentemente, potranno essere più funzionali anche al ritorno ad un sistema di gioco, il 4-3-3, con il quale mister Baratto, pur con una rosa qualitativamente più scadente, paradossalmente l’anno scorso (almeno per una parte) ha fatto vedere giocate e soluzioni offensive più interessanti rispetto all’appiattito 4-4-2 di questo campionato. Campionato che, comunque, può ancora rimettere seriamente in gioco la Turris. L’inaspettato pari infrasettimanale dell’Igea in casa ne è una dimostrazione. Superfluo dire che, con tre partite su quattro in casa da qui a domenica 8 gennaio (la Turris finora è mancata proprio al “Liguori”), occorre qualcosa come una decina di punti.