Il crollo della Turris in 4 parole. Una sola via per la salvezza...

14.03.2016 18:25 di Vincenzo Piergallino   vedi letture
Il crollo della Turris in 4 parole. Una sola via per la salvezza...
© foto di Salvatore Varo

Sono 4 i motivi in cui si puó sintetizzare il crollo della Turris nell’ultimo mese. Un calo che ha complicato ma non compromesso il piano salvezza dei corallini, ancora bisognosi di quei 6/7 punti che le assicurerebbero il mantenimento della categoria.

PANCIA PIENA - Il punto più alto della stagione della Turris è stato raggiunto molto probabilmente con la vittoria esterna contro il San Severo, che ha proiettato gli uomini di Baratto a -3 dai playoff e a +7 sui playout. Un risultato che inconsciamente ha finito per provocare però un rilassamento nei corallini, pensando che forse la salvezza era ormai cosa fatta. Da quel momento in poi infatti i biancorossi non solo non hanno più vinto, ma hanno rimediato soltanto un punto in 5 gare, azzerando quasi del tutto il grande vantaggio accumulato sulla zona pericolosa della classifica.

EMERGENZA INFORTUNI E COPERTA CORTA - C’è anche una buona dose di sfortuna tra i fattori che hanno determinato la grande flessione della Turris. Infatti dall’inizio dell’anno mister Baratto ha dovuto far fronte ad una grande emergenza, dovendo rinunciare ogni domenica ad almeno 4 o 5 elementi tra infortunati e squalificati. L’emergenza di conseguenza ha messo a nudo i limiti della panchina corallina, ancor più impoverita rispetto al girone d’andata, priva di sostituti all’altezza. Ne è una chiara dimostrazione il “riacquisto” a sorpresa di Falco, dopo un problema al ginocchio che aveva causato il suo svincolo a dicembre.     

CRISI DI RIGETTO - Il calo di uomini chiave come i vari Manzi, Manzo, Tarallo ecc., ha fatto emergere anche le lacune tecniche della squadra, fin qui mascherate egregiamente sia dal rendimento ‘monstre’ dei singoli sopracitati, sia dall’orgoglio di altri esperti come Ferraro, desiderosi di dimostrare di poter ancora essere utili alla causa. Questo insolito mix fino ad un certo punto ha funzionato anche oltre le aspettative ma, così come avviene per il il motore di una macchina che spinge al massimo ed oltre le sue possibilitá, allo stesso modo la Turris ad un certo punto è scoppiata, pagando una vera e propria crisi di rigetto, senza disporre in panchina delle risorse giuste per contenerla o quantomeno limitarla.

LA VIA D’USCITA - Giunti alla fase finale della stagione, per uscire dal tunnel la Turris deve trovare nuova linfa proprio dalla consapevolezza dei propri limiti. Sembrerebbe un paradosso, ma è in questo modo che il Marcianise, compagine sulla carta inferiore ai corallini, nel girone di ritorno ha conquistato ben 18 punti, grazie a prestazioni soprattutto accorte e di grande sacrificio, senza la presunzione di voler fare la partita senza le armi necessarie, ma parcheggiando un “bus” davanti all’area di rigore indipendentemente dal campo e dall’avversario, che fosse il Taranto o il Picerno. Ebbene, la Turris deve ritrovare questa stessa umiltá. Se la benzina è finita ed in questo momento ci sono squadre più brillanti fisicamente e mentalmente come il Serpentara, inutile tentare di giocarsela a viso aperto come successo col Francavilla. Bisogna invece badare al sodo, consapevoli che questi punti che restano al traguardo possono essere conquistati anche con gare scorbutiche e senza grossi squilli. Sará fondamentale un equilibrio tattico e tanta astuzia. Componente, quest’ultima, che di certo non manca ai grandi volponi presenti nella rosa corallina e che potrebbe rivelarsi arma preziosa contro rivali più pimpanti ma forse un po’ acerbi come lo stesso Serpentara, Picerno ecc..