L'Acireale tra azionariato popolare e nuova società. Cannavò a GS.it: “Crowdfunding procede bene. Futuro del club? Abbiamo già degli interlocutori…”

19.06.2018 08:17 di  Vincenzo Piergallino   vedi letture
Fonte: goalsicilia
L'Acireale tra azionariato popolare e nuova società. Cannavò a GS.it: “Crowdfunding procede bene. Futuro del club? Abbiamo già degli interlocutori…”

“Siamo ottimisti e fiduciosi, ma restiamo con i piedi per terra. In ogni caso stiamo lavorando per il bene del club”.Nelle ultime ore è stato firmato l’accordo preliminare per il passaggio dell’Acireale dal gruppo messinese alla cordata acese. E intanto prosegue la raccolta fondi tramite l’associazione “Noi siamo Acireale”, che sta facendo in modo che i tifosi contribuiscano alle sorti del club granata. Ne abbiamo parlato con il vicepresidente dell’associazione, Gianluca Cannavò. Queste le sue parole a Goalsicilia.it:

Gianluca, innanzitutto come procede la raccolta fondi?

Tutto procede bene. Non siamo ancora ai numeri che ci eravamo prefissati ma nelle ultime ore c’è stata un’accelerazione. C’è grande entusiasmo e l’ultimo passaggio sicuramente ha contribuito a crearne ancora di più. Stiamo facendo tutto quello che è possibile, vogliamo fare in modo che qualche imprenditore serio, che non sia un fannullone o un truffatore, venga a fare calcio qui”.

Ti riferisci all’accordo con i messinesi per il passaggio delle quote societarie?

“Abbiamo sottoscritto il preliminare per il passaggio delle quote societarie dal gruppo di Messina a quello nostro. Acireale è una piazza veramente appetibile. Qui sta funzionando l’azionariato popolare, si fanno tanti incassi, anche più alti della serie C. La struttura inoltre è adeguata anche per il professionismo. Un imprenditore può trovare le giuste condizioni per fare calcio qui e vogliamo costruire una società che sia un modello, dando un taglio netto col passato”.

Tra l’altro, Acireale è una piazza con un grandissimo seguito…

“Qui non si fa calcio seriamente da 24 anni, quindi c’è una grande fame di calcio. Il 14 giugno è un giorno importante, oltre che per questo accordo firmato, anche perché nel ’94, a Salerno, vincemmo lo spareggio contro il Pisa per restare in serie B. E lì, che non è esattamente dietro casa, abbiamo portato oltre cinquemila persone”.

Quali sono i numeri che vi siete prefissati per la raccolta fondi? E a che punto siete?

“Se qualcuno viene qui a rilevare la società, probabilmente un buon 50 per cento delle spese sarebbe già coperto rispetto ad altre piazze. Siamo a circa metà dei numeri che ci siamo prefissati, abbiamo superato comunque i 50mila euro di sottoscrizione. Siamo comunque fiduciosi affinché tutto possa andare in porto”.

E se questa raccolta fondi non andasse bene?

“Credo che ormai ci siamo con la raccolta fondi. Gli scenari in quel caso non sarebbero positivi, ma ripiegheremmo comunque su un piano B che, ad ogni modo, già abbiamo”.

L’accordo preliminare è importante. L’Acireale deve tornare agli acesi?

“Non è per forza così, noi siamo aperti anche a imprenditori che vengano da fuori. Abbiamo gestito l’ultima parte di campionato e con il gruppo messinese abbiamo un buon rapporto. Vogliamo però costruire una società di capitali senza stare alla mercè di chiunque. Il pallino del gioco deve essere in mano alla città. Abbiamo voluto questo cambio da associazione a srl perché ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Chi viene qua troverà una società seria e trasparente. Oltre ai risultati sul campo, sono importanti anche quelli amministrativi, non vogliamo più avere nulla a che fare con situazioni inverosimili”.

Passando alle situazioni di campo, ci sono novità per il prossimo tecnico e direttore sportivo?

“Al momento non stiamo affrontando l’aspetto tecnico, è assolutamente secondario. Fino al momento in cui non saremo iscritti, non guarderemo a questo. Il nostro direttore dell’area tecnica, Pasquale Leonardo, ha tutti i suoi contatti, ma al momento non ci stiamo pensando. È inutile programmare senza sapere il budget che avremo a disposizione, sarebbe l’ennesimo errore. Anche perché, il quadro societario è ancora aperto”.

immagino lo stesso discorso valga anche per i giocatori…

“Fino all’accordo preliminare, non avevamo neanche il titolo per parlare con i giocatori. Adesso abbiamo un titolo per poter parlare e capire. Vorremmo confermare alcuni dei calciatori della scorsa stagione che si sono comportati bene. Mancano pochi giorni per la fine della raccolta fondi, poi cominceremo a pensarci”.

Quali potrebbero essere, per un imprenditore, i motivi per investire nell’Acireale?

“In un’altra piazza si dovrebbe dissanguare. Qui invece avrebbe 120mila euro di incassi, 100mila euro di sottoscrizioni, 100mila euro di sponsor. Qui si potrebbe fare un campionato con un terzo dell’impegno economico rispetto ad altri posti. E in questo stiamo avendo degli attestati di stima e dei contatti in tutta Italia. E inoltre uno dei tifosi associati, tramite un’elezione, sarà eletto all’interno della società, perché i tifosi devono essere rappresentati”.

Quindi mi pare di capire che avete già degli interlocutori…

“Abbiamo avuto diversi contatti seri e tutto dipenderà da quello che noi stiamo facendo in questo momento. Il risultato di questa raccolta fondi può mettere persone serie in condizioni di investire qui. Abbiamo avuto approcci positivi e abbiamo più di qualche interlocutore. Però ribadisco, tutto è legato alla riuscita di questa operazione che stiamo portando avanti. O si parte bene, o altrimenti è meglio non partire”.

E se nessun imprenditore dovesse farsi avanti?

Siamo comunque pronti e organizzati. Ovviamente, più risorse hai e più puoi investire. Noi comunque siamo pronti a poter iniziare questo percorso. Abbiamo l’appoggio della città e stiamo pensando a un progetto che non duri un anno, ma almeno cinque anni. Tutti devono essere invogliati a essere soci dell’associazione”.

Infine, vuoi lanciare un appello ai tifosi per questi ultimi giorni di raccolta fondi?“Come ho detto spesso ultimamente, adesso non ci sono più alibi. I tifosi possono rendersi protagonisti del futuro del club e della rinascita del calcio qui in città. Noi siamo semplici tifosi, io e Giuseppe Fasone abbiamo voluto metterci la faccia e credo che abbiamo fatto un buon lavoro. Adesso, se tutta la città contribuisce così come l’hinterland, si può puntare in alto. L’appello è quello di starci vicini e avere fiducia in noi e nel futuro della squadra”.